Gas radon, rischi per la popolazione e adempimenti normativi legati al recupero dei vani e locali seminterrati e dei piani terra

Ultima modifica 3 giugno 2024

Gas Radon, rischi per la popolazione

Il radon è un gas naturale radioattivo, incolore e inodore e proviene dal decadimento di uranio e radio, sostanze radioattive naturalmente presenti sulla Terra.

Suolo, rocce, materiali da costruzione (tufo, granito) e falde acquifere sono le principali sorgenti di radon. Poiché è un gas nobile, il radon ha una elevata mobilità e può diffondere facilmente nell'ambiente.

Il radon proveniente dal suolo penetra negli edifici attraverso le porosità del suolo stesso e del pavimento, le microfratture delle fondamenta, le giunzioni pareti-pavimento, i fori delle tubazioni: all’aperto il radon si disperde e si diluisce, mentre in ambienti chiusi può accumularsi, raggiungendo a volte concentrazioni rilevanti.

È più probabile trovare elevate concentrazioni in ambienti a contatto diretto col suolo stesso (interrati e seminterrati, piani terra privi di vespaio areato), soprattutto se costruiti in aree in cui il suolo sottostante è ricco di radon (o dei suoi “precursori”, radio e uranio) ed è molto permeabile o fratturato.

L’accumulo del gas radon in ambienti indoor è anche favorito da uno scarso ricambio d’aria. Potenzialmente si possono quindi avere elevate concentrazioni di radon sia nelle abitazioni che nei luoghi di lavoro.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera il Radon un agente cancerogeno, il secondo maggiore responsabile del tumore polmonare dopo il fumo, con il quale agisce in sinergia: gli effetti di questi due agenti cancerogeni non si sommano semplicemente, ma si moltiplicano.

L’esposizione al radon provoca un incremento del rischio di insorgenza di una patologia tumorale proporzionale sia alla concentrazione di radon presente negli ambienti di vita e di lavoro che alla durata di tale esposizione, che per essere significativa deve essere prolungata (diverse ore al giorno, per molti anni).

Nell’ambito dell’attuazione del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 (D.c.r. n. XI/2395 del 15 febbraio 2022) si richiama l’attenzione alla “tutela della collettività dal rischio radon” e all’adozione delle disposizioni normative in materia, in ottemperanza al d.lgs. 101/2020, alla L.R. 3 marzo 2022 n. 3 - “Modifiche al Titolo VI della L.R. 30 dicembre 2009, n.33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) - e alla L.R. 10 marzo 2017, n.7 (Recupero dei vani e locali seminterrati esistenti). Si ricorda al riguardo che il gas radon, sul piano sanitario, è una delle principali cause di tumore polmonare nella popolazione a seguito di esposizioni negli ambienti indoor.

Link utili:

ARPA Lombardia https://www.arpalombardia.it/temi-ambientali/radioattivita/il-radon/

https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioServizio/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/sistema-welfare/Tutela-e-sicurezza-del-cittadino-lavoratore-e-consumatore/linee-guida-gas-radon/linee-guida-gas-radon

Recupero dei vani e locali seminterrati e dei piani terra

Delibera di consiglio comunale n.49 del 22/12/2021 

Allegato “Componente Geologica, Idrogeologica e Sismica – Carta di fattibilità delle azioni geologiche di Piano” del P.G.T. vigente (pubblicato sul BURL, Serie Avvisi e Concorsi n.26 in data 24 giugno 2020) come strumento unificato di definizione degli ambiti di esclusione per il recupero dei vani e locali seminterrati, così come degli ambiti di esclusione per il recupero dei piani terra:

Storico, superato dalla D.C.C. n.49 del 22/12/2021:

Delibera di consiglio comunale n.30 del 13/07/2017 

Allegato “Componente Geologica, Idrogeologica e Sismica – Carta di fattibilità delle azioni geologiche di Piano”:

 

Adempimenti normativi legati al recupero dei vani e locali seminterrati e dei piani terra

Con l’obiettivo di ridurre i rischi a lungo termine attribuiti all’esposizione al radon, considerando che l’esposizione della popolazione a questo gas radioattivo di origine naturale è uno degli elementi di maggior interesse della direttiva europea 2013/59/Euratom, essendo la principale fonte di esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti insieme alle esposizioni mediche, si invitano a trasmettere ad ATS, nel caso di recupero di locali seminterrati ad uso abitativo anche comportante la realizzazione di autonome unità ad uso abitativo (art. 3 L.R. 3/2022):

  • copia della segnalazione certificata presentata ai sensi dell’articolo 24 del d.p.r.380/2001, corredata da attestazione dell’avvenuta realizzazione di almeno una misura tecnica correttiva per la mitigazione o il contenimento dell’accumulo di gas radon all’interno dei locali e, ove tecnicamente realizzabile, dell’avvenuta predisposizione di un’ulteriore misura tecnica correttiva per la rimozione di tale gas;
  • a seguito dell'avvenuto recupero dei locali seminterrati, deve essere effettuata e completata la misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria entro ventiquattro mesi dalla presentazione della segnalazione certificata ai sensi dell'articolo 24 del d.p.r. 380/2001. Con gli esiti di tale misurazione occorre conseguentemente integrare la documentazione presentata a corredo della segnalazione certificata;
  • qualora dalla misurazione risulti che i livelli di gas radon siano superiori ai livelli di riferimento ex art. 12 del d.lgs. 101/2020, deve essere completata l'applicazione delle misure tecniche correttive per conseguire il risanamento dei locali e occorre procedere ad ulteriore misurazione, i cui esiti devono essere trasmessi ad ulteriore integrazione della documentazione di cui sopra, al fine di attestare il rispetto dei suddetti livelli di riferimento.